mercoledì 29 febbraio 2012

Per non dimenticare: ROSSELLA URRU LIBERA

Si fa presto a dire notizia, scoop, si fa presto a fare una prima pagina. Escono giornali tutti i giorni, i quotidiani sono tanti, i telegiornali altrettanto, più volte al giorno. C’è una notizia nuova ogni minuto potremmo dire. Il tam tam spesso è naturale, si fa tanto parlare, quasi sempre i giornali riportando determinate notizie sensibilizzano, denunciano, ci aprono la mente, ci portano a conoscenza di cose che non sapevamo e mai avremmo potuto sapere senza aver aperto quelle pagine. A volte il tempo passa, la notizia si fa “vecchia” ma nulla cambia. Ne è passato di tempo da quella notte tra il 23 e il 24 ottobre. Quella notte una donna, di cui io, tutta l’Italia e i media, non conoscevamo l’esistenza veniva rapita. Quella donna era in un paese straniero, quella donna era una cooperante internazionale. Quella donna, che fino a qualche mese fa era una sconosciuta oggi ha un nome, ha un cognome, ha un volto: ROSSELLA URRU. A quel nome e a quel volto abbiamo associato una semplice parola: libera. “Rossella Urru libera” è stato il tormentone che abbiamo urlato, scritto, detto. Ci son voluti dei personaggi noti ( Fiorello, Geppi Cucciari) a sposare la causa per ottenere l’attenzione dei media . Ma il tempo passa, e i media hanno la loro agenda setting da rispettare, c’è sempre una notizia “più importante” più fresca, più interessante. Oggi è il Bloggin Day a favore di Rossella Urru, noi blogger non vogliamo dimenticare.

Guardo questa foto, questa ragazza semplice, bella, con quel sorriso che sembra dire “ma chi? Io? Libera?”. Chi lo sa cosa starà pensando Rossella adesso, chissà dov’è Rossella, starà pensando a quella sua bella Italia, starà sperando che qualcuno si mobiliti per lei. O semplicemente ripensa ai suoi affetti? Quante volte lo avrà messo in conto, Rossella? La storia è piena di persone speciali, che con la loro semplicità e il loro anonimato danno qualcosa. Rossella, come tanti altri ragazzi è partita per un paese straniero per costruire pace, per aiutare gli altri. E perché? Sembrerà strano ai più, per la semplice soddisfazione scaturita dal dare. Per altruismo, per perseguire dei valori, per un obiettivo di pace, per volontariato. Sembra una favola. Invece non lo è. Rossella è prigioniera, ma non è in cima ad una torre con al sua treccia sciolta. Non aspetta il principe della favola. Ma questa storia un lieto fine lo merita. #freeRossellaUrru #freerossella


martedì 28 febbraio 2012

Franco Francesca, designer: Eco? Chic!!!

Ciao a tutti! Vedo che mi state seguendo assiduamente, di ciò vi ringrazio e colgo l’occasione per segnalarvi la nostra pagina facebook: BLOG MODI DI MODA. Questa volta voglio proporvi un’intervista ad un designer che seguo da un po’ ormai. Franco Francesca è un designer beneventano (dove ha uno show room tutto suo) sempre in giro tra la nostra bella Penisola e Londra, dove ha avuto modo di sperimentare uno stile molto particolare: eco chic. Lasciamo che ci parli del suo stile.




Franco il simbolo del tuo brand è una farfalla, è così vedi la donna? Una libellulla, accarezzata da stoffe che scivolino sulla pelle leggere e sinuose?

Mi ispiro agli insetti per costruire le mie collezioni, soprattutto alle farfalle e alle libellule, visto che rappresentano:

La farfalla è un insetto simbolico per eccellenza, sin dai tempi più remoti. Le sue armoniose, molteplici e suggestive forme suggeriscono la bellezza, è il simbolo del processo di trasformazione che porta verso le cose d’ordine superiore. Essa ci insegna a trasformare la nostra vita consapevolmente.

La libellula, creatura del vento, simboleggia l’illusione e il cambiamento. Le sue ali cangianti ci ricordano tempi e mondi magici, rendendoci coscienti del fatto che la realtà di questo mondo è solo un’apparenza. Il suo insegnamento ci dice che niente è in realtà come ci appare e che dobbiamo sforzarci di liberarci dalle illusioni dei nostri sensi.



Il tuo stile è molto particolare definito “eco chic” ci fai capire bene cosa si intende con questo termine?


Eco chic è il nuovo stile dell’abbigliamento che prevede l’uso di materiali ecologici e a basso impatto ambientale. In passato diverse aziende proponevano abiti, accessori e oggetti vari eco compatibili ma il design lasciava un po’ a desiderare. Più di dieci anni fa ho avuto l’intuizione di applicare il concetto eco all’alta moda. Volevo far sì che l’ecologia fosse solo associato a un livello più alto e più fashion con una progettualità di stile simile a quella tradizionale ma con un gusto più glamour … Da qui la voglia di definire Eco … Chic!!! Per cui ho creato nel 2006 il primo abito da sposa al mondo in tessuto Ingeo (ricavato dall’amido di mais). Lo slogan nasceva spontaneo: “Sposare uno stile di vita Eco … Chic!!!!”



Ultimamente sei stato ospite di una kermesse dove hai presentato, oltre alla Sposa, per la prima volta lo Sposo Eco, ce ne parli?



Sì, presento, per 2012, una collezione di abiti da sposa dal fascino retrò e dai ricchi dettagli fashion con tessuti vintage ed eco!!! Gli abiti della collezione sono un sontuoso mix di tessuti invecchiati che sembrano uscire dai cassettoni della nonna: pizzo, georgette di seta, organza e morbidi tessuti come il voile che si accostano a tessuti prettamente ecologici come l’Ingeo. La silhouette è disegnata con garbo e preziosi particolari decorano gli abiti anche con applicazioni floreali e ricchi ricami.

Per questa collezione ho realizzato anche un outfit per il primo Eco-sposo (vedi foto) e mi sono avvalso della collaborazione della stilista Luz Molina di Bologna e la Regia Moda: Marco Luigi Palumbo by http://www.smfashionmarketing.it/.




Termini come: eco, eco chic, basso impatto ambientale, rispetto, sono molto frequenti ultimamente. Quali sono i pro e i contro di questa improvvisa sensibilizzazione per persone come te che ne parlano da tempo?



Nel campo della moda ci sono pochi tessuti eco!!! Le aziende, soprattutto quelle italiane, investono poco nel settore. Alcune volte questi tessuti sono un po’ più costosi rispetto alla media. La mia abilità è stata quella di utilizzare tessuti ecologici nell’alta moda che erano però nati solo per creare capi basici come t-shirts, federe, tende, ecc!

Ho notato che ultimamente alcune note case di moda stanno cavalcando l’onda eco!! Ho l’impressione però, che lo facciano solo per motivi di marketing. Se questo è vero sono molto dispiaciuto visto che alla base del mio lavoro c’è sempre il concetto ethical fashion, fa parte del mio DNA non è legato solo al momento … Fa parte anche della mia vita quotidiana … Dal cibo al vestirsi, al risparmio energetico, a come mi rapporto con gli altri ecc.!! http://www.francofrancesca.com/.   


Parlarvi di Franco Francesca non è stato semplice, Franco è un designer molto particolare, con moltissima esperienza alle spalle, nonostante la sua giovane età, una grande apertura mentale. Spero di essere riuscita a raccontarvi bene la sua arte, la sua passione, la sua dedizione. Franco promuove un vero e proprio stile di vita! Vivi Eco sì, ma chic!














sabato 25 febbraio 2012

Diario di una Curvy alla Milan Fashion Week!

Vi avevo promesso che l’avrei fatto ed eccomi qui, pronta a raccontarvi quello che nessuno avrebbe il coraggio di raccontare di questa esperienza particolare, che definirei a tratti magica. Essere una ragazza “curvy” non è semplice, men che meno se si è a Milano, capitale della moda, dove sembra di vedere modelle dovunque: in metro, fuori ai bar, all’Aperitivo. Milano è tutta un luccichio di luxury, si va in giro e si vedono ragazze in abiti spettacolari, che calzano scarpe altissime sempre con l’accessorio giusto e l’atteggiamento da “ok è la nostra serata”. Arrivi a Milano e ti dici :“cavolo è Milano!”. Comitive allegre e donne dai corpi filiformi viaggiano in tondo per questa città senza fermarsi mai. Arrivo a Milano, curvy più che mai (e ormai rassegnata a ciò), pronta ad affrontare la mia terza Fashion Week come Responsabile Relazioni Esterne e redattrice per un Luxury Magazine internazionale. Mi catapulto immediatamente nella city, pronta per sfilate, public relation, foto e quant’altro.


 Uscita dalla prima sfilata io ed un mio fidato collaboratore incontriamo un giornalista televisivo, gli chiedo da collega che fa, se ha visto la sfilata, lui mi dice che raccoglie un po’ di interviste, gli dico “se ti va io ho appena visto la sfilata” e lui mi dice che è in inglese e io ribatto sicura: “ok, conosco l’inglese” al che questo mi guarda e inizia a ridere, dicendo “ok, ok, ok” ma rideva proprio. Avrei potuto non insistere??E perché mai? Perché l’intervista va chiesta e non cercata? Perché solo una donna al di sotto della 44 (Mi accontenterei anche di una 46..) può capire di moda??? La mia determinazione sembra averlo convinto, ancor di più la mia performance perché ho visto il suo atteggiamento cambiare quasi subito. I miei commenti gli erano piaciuti, per di più gli ho chiesto della pronuncia e ha detto che andava bene, se ci aggiungiamo poi che passando Jo Squillo (mitica Jo!!) mi ha salutata, le dico che concedevo una piccola intervista e poi mi fa: “Ahh infatti mi stavo chiedendo se avessi cambiato lavoro”. Per una curvy, ma non solo, alla Fashion Week direi che è un ottimo inizio. Ad un certo punto, dopo il saluto con Jo, mi è sembrato anche che mi stessero fotografando… Ma non ne son sicura! Ora non so se l’intervista della ragazza curvy andrà mai in onda…Ma io mi son proposta, ho chiesto e alla fine son stata soddisfatta di essere stata me stessa! Quando vi capiterà un’occasione, che sia quella della vita o di un momento, prendetela al volo! Alzate la mano, proponetevi, fatevi avanti, cosa può succedere? Potete beccarvi un no o avere un (piccolo o grande) successo! Ricordatevi le mie parole in tal caso e … Osate! Un abbraccio dalla vostra amica curvy!

una copertina di Vogue (Finalemente!) dedicata alle bellezze Curvy!


mercoledì 22 febbraio 2012

Happy Birthday Mr.Deejay!

Rieccomi, cari lettori, pronta a raccontarvi sempre qualcosa di nuovo. Colgo l'occasione per ricordarvi di aggiungere BLOG MODI DI MODA alle pagine che vi piacciono su facebook per restare sempre connessi. Oggi voglio parlarvi di una ricorrenza davvero speciale e cioè di un compleanno particolare. A compiere gli anno non è Albertino, come potrebbero indurvi a dedurre il titolo del post e le foto caricate. Ma a compiere gli anni è Radio Deejay, la radio fondata 30 anni fa da Claudio Cecchetto, di cui Alba è uno dei protagonisti assoluti assieme al fratello Linus, che ne è direttore, ed altri personaggi a me simpaticissimi come La Pina che ho incontrato in più occasioni a Milano. Il compleanno, 1 Febbraio, è stato festeggiato il 31 Gennaio con un evento, sold out in tempi record, al Mediolanum Forum di Assago. Ma i nostri amici di Radio Deejay hanno pensato anche a noi  "lontani" e a tutti quelli che non son riusciti a comprare i biglietti. Come? Con lo special "Grande da 30 anni". Abbiamo visto avvicendarsi sul palco tantissimi personaggi: Gerry Scotti, Luciana Littizetto, Fiorello, Checco Zalone, Federica Panicucci e anche il grande Valentino ROssi che dalla Malesia fa gli auguri a tutti con un videomessaggio. Radio Deejay poi mi sta particolarmente a cuore, perchè adesso ho scoperto nella "grande famiglia" di Deejay due giovani casertani, due amici, che ho visto agli inizi, assistendo al loro esordio in radio, come ospite di una loro trasmissione: Mauro e Andrea. Sono felicissima per loro, spero che si faranno beccare presto per una chiacchierata con una blogger di vecchia conoscenza!


Voglio cogliere l'occasione del post per raccontarvi del mio incontro con Albertino, a Milano. Terminata la sfilata di Vivienne Westwood, lo noto e immediatamente mi avvicino, chiedo con discrezione se posso fargli qualche domanda. Lui tranquillissimo mi dice di sì. Gli ho chiesto come aveva percepito le sfilati milanesi in  questo periodo un pò particolare per la moda e lui mi ha raccontato di aver visto un cambiamento. "Ho visto questa sfilata molto sobria rispetto al passato, la vedo più vicina alla realtà, mi è piaciuta molto, c'è questo stile rock and roll che io amo molto". In effetti Albertino centra esattamente uno dei trend di quest'anno: il ritorno al rigore, il proporre anche in passerella cose indossabili anzicchè uno stile. Nel passato infatti le sfilate erano, come ci racconta lo stesso Alba: "Lontane dalla realtà, proponevano cose originali e stravaganti, interessanti, ma non sempre indossabili". In effetti spesso queglin outfit restavano sul catwolk o al massimo su qualche red carpet. Albertino mi ha fatto un'ottima impressione sapete? E' una persona cortese, educata, con la quale si può spaziare tanto a parlare di qualsiasi cosa che ti risponde con intelligenza e competenza. E poi non so, ritrovarsi ad intervistare quello che ha rappresentato un MITO per la tua generazione. Quanti deejay si sono ispirati ad Albertino! Quante volte abbiamo ascoltato le sue classifiche dance, o la sua voce ci ha fatto compagnia! Concludo dicendovi che è troppo giusto! Look semplicissimo, jeans, maglia, giacca di pelle e occhiali da sole che caratterizzano lo stile. Semplicità, carattere mite e cordiale che caratterizza solo i GRANDI!

lunedì 20 febbraio 2012

Tutte le donne di un SanRemo

Il sipario rosso si è chiuso, i cantanti sono tornati a casa o chissà dove per continuare il proprio lavoro.Spenti i riflettori sulla kermesse sanremese, non ci resta che commentare questi cinque giorni di follia, abiti, canzoni, ancora abiti, sfilate, foto, backstage, musica.. Perchè non dimentichiamocelo, S.Remo è il festival della canzone italiana. Questo S.Remo sarà ricordato come il SanRemo delle donne, che ci sono ma poi non ci sono più, che spariscono, per poi riapparire, che c'erano, poi tornano, e ritornano, che si svestono, che sfilano, che si sbagliano e via con le critiche. Avrebbe dovuto fare, avrebbe dovuto dire, ma perchè poi farle cantare? Fino al battito d'ali di una farfalla, che scatena un uragano. Non voglio spendere più delle parole spese, che son state tante, troppe. Fausto Puglisi ha vestito Belen Rodriguez per la seconda serata del Festival, entrambi non si aspettavano tanto clamore. L'ispirazione del talentuosissimo stilista italiano, che ha conquistato Los Angeles e le dive americane con le sue creazioni, è stata Sharon Stone, voleva ricreare la morbidezza dell'abito, il movimento che si vede in una scena particolare di un suo film (quando esce dall'ascensore, non ho capito che film fosse però). Ricordiamo che le parole chiave dello stile Puglisi, oltre a rigore, precisione sono: sessualità, tonicità, corpo. Abito fantastico, stop.

La cosa che non mi è davvero andata giù è che dovunque, dalla politica ai sindacati, si è iniziato a parlare della donna, del corpo, della rappresentazione... Questo è un argomento a me tanto caro, lo studio da anni, ho approfondito la tematica in tutte le epoche storiche. Questa volta mi sento di consigliare a personaggi illustri di fare qualcosa di VERO per le donne, anzicchè parlare. Senza voler cadere nella banalità, ci sono moltissime tematiche REALI sulla donna da trattare con profondità e serietà. Mi chiedo perchè prima che Geppy Cucciari ne parlasse dal palco dell'Ariston pochi sapevano della vicenda di Rossella Urru, cooperante italiana rapita nel sud dell'Algeria. Sembra che l'intervento di Geppy abbia mosso qualcosa, la sua esibizione sanremese è stata una eco importante per social network e giornali e alcuni deputati del Pd hanno portato la vicenda in parlamento. La storia di una donna, denunciata a sua volta da una donna!



Quando affermo che questo Festival è stato al femminile, mi riferisco anche al podio in rosa!! Che è pure il mio colore preferito. Queste donne si sono scoperte, hanno aperto la loro anima e nelle canzoni, nelle interpretazioni io ci ho visto un mondo.  Arisa, abbandonati i panni di nerd che ha fatto tanto personaggio, ci mostra la persona. Parla di un Amore finito, quando un amore finisce nessuno è vincitore o vinto ma come ci insegna lei stessa nel testo "si esce sconfitti a metà". Ascolto questo pezzo, la sua voce dolce, mi emoziona, mi appassiona, penso alla mia amica che da poco ha messo un punto alla sua storia d'amore. Ascolto il testo, ricordo le nostre telefonate, la sua sofferenza, rivedo la storia di una donna vera.


Sul Podio assieme ad Arisa che si classifica seconda, Noemi che cnquista il terzo posto ed Emma Marrone che vince il Festival di SanRemo. Entrambe uscite da talent show (XFactor e Amici), entrambe con testi impegnativi. Penso a questo SanRemo tutto al femminile e non posso fare a meno che pensare alle lacrime di Irene Fornaciari, una donna talentuosa, sensibile, che su quel palco così importante per ogni artista più o meno noto, che fa tremare le gambe anche ai BIG, si è commossa. La sincerità di Irene, che si emoziona per aver cantato con brian may, mi è piaciuta. Mi sono emozionata a vedere questa giovane donna che ha mostrato, davanti ad una platea in piedi, la sua realtà, il suo vissuto, e ci ha permesso di vedere un'artista ma anche una persona. Assistiamo anche al ritorno di una grande rocker, della voce graffiante della musica italiana: la nostra Loredana Bertè, che è un pezzo della musica italiana, affronta tutte le piccole grandi difficoltà di una donna con una sensibilità fuori dal normale e assieme al grande "Gigggi" ritorna in grande stile.




Voglio chiudere parlando di donne, di donne normali. Voglio concludere parlando di quelle donne che ho conosciuto nella mia vita. Donne che ogni giorno combattono piccole grandi ingiustizie. Vorrei parlarvi di quelle ragazze che con una valigia hanno lasciato la loro terra arida e costruiscono un futuro lontane dagli affetti, quelle che ogni giorno combattono contro i pregiudizi di una donna al lavoro, o peggio di una bella donna. Voglio parlarvi di donne che si imbattono nell'amore sbagliato. Che hanno il coraggio di mollare tutto e crescere un figlio da sole. Che combattono contro i pregiudizi, ancora. Se state per farlo, non controllate il calendario, non è ancora l'8 Marzo. Ma di donne straordinarie ce ne sono troppe, un giorno all'anno non basta! Lo hanno dimostrato le nostre femmine sanremesi!

sabato 11 febbraio 2012

Cucire, scattare, indossare una storia... Intervista ai narratori: il fotografo e la designer

Rieccoci, a distanza di poco tempo sono pronta a raccontarvi un'altra storia. E' passato un po' di tempo, ma nemmeno poi così tanto, dalla prima volta che incontrai Annarita Mattei, andai nel suo piccolo mondo e da quell'incontro fatto di una piacevole chiacchierata che pareva davvero non voler finire, si sviluppò il mio articolo. Un'articolo su una designer tanto emergente quanto promettente. Ho conosciuto anche Matteo Anatrella successivamente, ho iniziato a conoscerlo dalla sua arte, dai suoi scatti, che mi hanno parlato di lui. Li riscopro poi assieme, per un nuovo progetto, non potevo non intervistarli!

1) Un fotografo e una designer: a molti può sembrare insolita questa collaborazione, a qualcuno meno, qualcun'altro potrebbe avere le idee poco chiare, vi va di aiutarci?
  
Matteo: "ciao Maryp, la tua intuizione è pressoché esatta, lavoriamo a quattro mani, decidiamo assieme il mood, lo sviluppiamo, poi Annarita si occupa con dei collaboratori dello styling e della parte organizzativa, io a mia volta mi occupo avvalendomi sempre del supporto dei collaboratori, della parte produttiva vera e propria".

Annarita: “In realtà non la definirei insolita, e non darei delle definizioni per chi si muove nel nostro campo, spesso capita che io diventi la fotografa e lui il designer”. 

2) Come inizia il vostro percorso assieme? Come vi siete incontrati? Cosa vi ha spinti a decidere di intraprendere una collaborazione?

Matteo: “L’incontro è stato decisamente sui generis, Annarita era intervenuta ad un evento fashion di live set con delle sue creazioni, io ero il fotografo che realizzava le immagini, béh che dire, ho rimandato indietro le sue modelle per ben due volte perché non mi piacevano”. Annarita: “Potete immaginare quanto mi sia risultato subito simpatico, diciamo pure che non lo sopportavo proprio. Poi un nuovo incontro dopo più di un anno, la possibilità di conoscerci meglio, fino a rendersi conto che eravamo più affini di quanto noi stessi potessimo immaginare”. 



3)Una foto è sempre un racconto, dice sempre qualcosa in più di quello che uno sguardo può catturare, qual'è il vostro rapporto con le immagini? Mi spiego meglio, come lavorate prima di uno scatto, cosa volete comunicare? Un'emozione? Una storia? Qual'è di solito l'obiettivo che vi prefiggete di raggiungere?

  
Annarita: “Nel concepimento di un lavoro, mi tocca letteralmente inventariare tutte le idee che a turno tiriamo fuori, credetemi una vera valanga, poi ci domandiamo cosa possa carpire di più l’attenzione, cosa possa piacere al pubblico insomma, ma poi finiamo sempre per scegliere la soluzione che ci entusiasma di più …. quella che ci permette di raccontare la nostra storia attraverso il nostro lavoro”. 



4) Siete una coppia professionale che si presenta con: un fotografo,  molto particolare nei propri scatti e una designer, sui generis, che lavora dipingendo su una stoffa. Lavorare assieme è facile? Vi siete mai trovati in disaccordo? E se sì come avete superato l'impasse?
 
 
Matteo: “Disaccordo tra di noi? direi mai, almeno per ora … entrambi siamo due persone toste,ma lavorare insieme è liscio come l’olio, Annarita riesce a cogliere al volo idee e desideri, ed è abilissima nelle pubbliche relazioni, io dal mio canto mi sento tranquillo nel potermi dedicare anima e corpo alla Fotografia”. Annarita: “L’impasse le superiamo come fanno le coppie, facciamo a modo mio facendogli credere che stiamo facendo a modo suo …. ahahahah”.


5)Io vedo il vostro lavoro, la vostra collaborazione un pò come fare un quadro, avete due tavolozze di colori e dovete scegliere i colori giusti per miscelarli e fare in modo da ottenere la perfetta sfumatura. Vi piace questa lettura? Ma se voi foste un colore quale sareste??
 
Annarita: “Non direi che abbiamo due tavolozze, spesso ci piace dividere la stessa, sfumando i colori insieme, insomma il segreto è condividere e credere intimamente in ciò che si fa … per il colore, dipende di volta in volta dallo stato d’animo direi”. Matteo: “Potrei dirvi che Annarita, stato d’animo a parte, di certo non sarebbe il rosa, io invece da sempre mi identifico nel rosso”. 

6) All'attivo abbiamo numerose collaborazioni, lavori esposti su numerose riviste (Quali ELLE e Woman e bride), siete soddisfatti dei risultati ottenuti? Progetti futuri?


Annarita:”Siamo di certo soddisfatti, ma ovviamente non appagati, per questo ci sono tanti progetti in essere, tra cui a brevissimo una serie di esposizioni dei lavori di Matteo in gallerie d’arte contemporanea e moderna, anche all’estero, e poi … tanta voglia di fare e non disperare, come un nostro buon amico ci ha insegnato. 




7) Ultima domanda: una modella, un vestito, una posa e un ambiente quante storie possono raccontare?

Matteo: ”Così su due piedi mi verrebbe di rispondere una ed una soltanto oppure tantissime; ma sempre comunque e inevitabilmente la storia parlerà di noi”.

Avete letto l'intervista, vi siete fatti un'idea su quello che c'è dietro uno scatto, sul lavoro che comporta quel momento, sulle persone, su quante persone ci lavorano, su cosa significa cercare di comunicare qualcosa con uno scatto. Lo sottolineo, vi sarete fatti un'idea, perchè il lavoro è tanto, e per questo ho spinto per realizzare e pubblicare immediatamente quest'intervista. Per farvi capire, molte persone che hanno lavorato, che lavoreranno e che vogliono lavorare in questo campo probabilmente stanno sorridendo perchè è così, il lavoro è tanto. Ci sono persone che lo affrontano per emozionarvi. Loro ci sono riusciti? A lei  ( l'immagine) l'ultima parola.



ModiDiModa - Bbbbrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr Che caldo!!!-


La cosa che sto per descrivervi è tanto insolita quanto consueta, insolita perché è davvero un rompicapo, un ossimoro, un controsenso… insomma qualcosa che a dirsi sembra proprio assurdo, eppure è tanto assurdo quanto vero, perché sempre più spesso la vediamo in giro. Questa volta il target del Modo Di Moda sono gli uomini, che, sovente d’inverno, amano passeggiare in t-shirt con cappello di lana, o (peggio..) con maxi sciarpa!! A guardarli sembra naturale e ovvio chiedersi: “Ma avrà freddo o caldo?”. 
Nonostante la logica ci imponga di crederla impossibile, questa scelta stilistica sembra essere molto gettonata tra amici, fidanzati, conoscenti famosi e non! 



L'immagine mostra Pasquale, il nuovo amore di Nina Moric in giro per Milano (qualche mese fa, Novembre) che passeggia in jeans, t.shirt e cappellino di lana e non solo sfida tranquillamente le temperature di un inverno milanese ma porta anche tutte le shopping bags!! E con quanta nonchalance!!
Sta parlando una freddolosa quindi, ok, capisco che può essere, per qualcuno, ugualmente strano vedere in giro una persona che sembra non aver lasciato nulla del suo guardaroba a casa e che si ostina solo a far vedere gli occhi (se è notte e non son celati da grandi occhiali da sole), ma arrivare davvero a questo outfit mi sembra davvero … Non voglio essere ripetitiva e usare gli stessi aggettivi!! Scommetto che anche a voi leggere queste parole vi sta facendo immaginare e la cosa vi fa battere i denti! Concludo dando un consiglio: non voglio assolutamente giudicare la vostra scelta, e si sa che voi uomini dovete mostrare indifferenza alle intemperie..Ma, vi prego, almeno un cardigan!




martedì 7 febbraio 2012

Foto Riccardi, AD Maiora!

Con un cocktail di Inaugurazione  Alessandro Impresa, con la consorte Barbara e la piccola Eleonora, saluta gli invitati e apre le porte del nuovo Studio Fotografico Riccardi, in Via Toledo 429. Prendete la magia di una Napoli spettacolarmente popolata, aggiungeteci il luccichio delle luci notturne, un ambiente che si presenta come il giusto mix tra tradizione e innovazione, miscelate il tutto e capirete l’ambiente e l’aria che si respira nello studio di Alessandro, che si sposta di poco per continuare l’attività che già il papà iniziava nel  1954.
Tra una foto di moda, di un evento speciale, di una sposa, tra commenti  e sorrisi  è trascorsa la serata che ha visto la partecipazione di tanti amici tra cui la famiglia Parrella, Stefania Varriale, titolare del complesso turistico Villa Imperiale, Enzo De Vita, titolare dell’omonimo castello in Via Manzoni, gli ingegneri Paolo Bianco e Gianluca D’Onofrio e consorte, l’architetto  Patrizia Di Finizio, Valerio Esposito, consigliere comunale, con la moglie Amelia Trimarco, ricercatrice al S.Raffaele di Milano. 
Sapete quante cose si possono notare di una foto??? Infinite, una sfumatura di colore su un’unghia (mi è capitato! Non sto bluffando!), un sorriso accennato, un’ombra, una foto può essere lo spunto per parlare di valori, di bellezza, di matrimonio, di feste, di ambienti, di locali, dell’amore, della convivenza, è quello che è successo. Abbiamo fatto amicizia davanti ad un album fotografico, ci siamo scambiati pensieri e consigli davanti all’arte fotografica di Alessandro Impresa. La serata è stata allietata dal saluto del parroco della basilica di Santa Chiara, Padre Fedele,  che con il suo momento di riflessione ha contribuito a rendere questa serata ancora più completa. 

Dulcis in fundo, è il proprio il caso di dirlo, una torta, offerta dal catering  D'Angelo, a tema per la serata: con effige rappresentante una macchina fotografica con tanto di rullino!!Gustatevela pure!