domenica 10 agosto 2014

Intervista a Mario Cordova

Mario Cordova, celebre per essere la voce italiana di Richard Gere, è un attore, doppiatore e speaker pubblicitario molto noto ed apprezzato. Oltre a doppiare moltissimi attori di Hollywood, è stato protagonista di diverse fiction televisive, tra cui "Onore e Risperro" "le Tre Rose di Eva 2" e "Centovetrine". Ha da poco sposato la sua compagna Barbara, conosciuta a Macerata. 1)Come si è trovato ad intraprendere il percorso del doppiaggio?.... e che valore attribuisce ad un mondo che gli ha concesso di esprimere appieno le proprie velleità! "Ho cominciato per caso. Era il 1980. Allora si parlava poco di doppiaggio, la gente non si poneva il problema, andava al cinema e non si domandava se la voce che sentiva sul viso dell’attore che vedeva sullo schermo, era la sua oppure no. Ero appena arrivato a Roma per tentare di fare questo lavoro. In Rai avevo conosciuto la compagna di Stefano Satta Flores, un grande attore di quel tempo e lei mi consigliò di andarlo a trovare in una sala di incisione dove Stefano stava doppiando Deddly Moore nel film Ten. Andai. Appena entrato il direttore di doppiaggio, Mario Maldesi, uno dei più grandi direttori di sempre avvisò del mio arrivo Stefano, che non mi aveva mai visto in vita sua. Lui uscì dalla sala dove stava registrando, mi venne incontro dicendomi: “Mario come stai, abbracciami! “ E rivolgendosi al direttore: “Questo ragazzo è un attore straordinario, fagli un provino!”. Ero senza parole! Non mi aveva mai visto, eppure fingeva di essere un mio grande amico, per impressionare il direttore di doppiaggio. Infatti il provino andò molto bene e poco tempo dopo, mi chiesero un contratto di esclusiva. Devo tutto a quel grande attore, a quella meravigliosa sceneggiata". 2) Esiste una correlazione direttamente proporzionale tra l'universo del doppiaggio ed il panorama del cinema? ovvero che legame sussiste tra il ruolo di doppiatore e quello di attore? "Beh, doppiare significa recitare. Ma c’è una differenza sostanziale fra fare l’attore e il doppiatore. Il lavoro dell’attore è quello di leggere un testo e attraverso lo studio e l’analisi delle parole costruire un personaggio, scegliere in che modo guarda e si muove, il modo in cui dice una battuta. Nel doppiaggio tutto questo è già dato, non devi costruire il personaggio, lo ha già fatto l’attore sullo schermo. Tu devi invece immaginare di essere quell’uomo o quella donna, di avere quel corpo e quella faccia, e di muoverti, di essere nel luogo esatto dove si sta svolgendo la scena. Mentre tu invece sei in sala di incisione, una stanza buia, senza finestre. Doppiare per me è come suonare una partitura musicale, dove sono scritte le note, i tempi. Eppure all’interno di questa struttura così rigida, hai spazi di creatività e di manovra straordinaria. E poi facendo doppiaggio cambi personaggio continuamente e può accadere che alle 9 del mattino sei uno sceriffo del Texas e alle 13.30 Gatto Silvestro e alle 16.30 un pedofilo di Berlino. Facce, corpi, storie, situazioni sempre diverse. E’ fantastico!" 3) Quali sono i ricordi più vivi dei suoi esordi con quelli che ricordiamo essere eccellenti maestri, quali Dario Penne, Mario Maldesi, Stefano Satta Flores? "Di Satta Flores ti ho già detto. Mario Maldesi è stato sicuramente il più grande, insieme a Renato Izzo e Fede Arnaud. Ho avuto la fortuna di essere un “suo attore”. Mi ricordo che una volta mi fece ripetere più di 30 volte una scena di soli fiati! I fiati sono tutto - mi ripeteva - sono l’anima del personaggio!!! Dario è stato ed è uno dei più grandi. Grande doppiatore e, permettimelo, grande uomo. Lavorare accanto a lui è un onore!". 4) C'è una particolare emozione della sua ascesa professionale che conserva tutt'oggi con singolare affezione? "Le emozioni sono tante, tante in più di 40 anni di carriera. Le più belle forse, sono legate ai primi anni perché più intense, più inattese, più sorprendenti: la tensione incosciente al provino per essere ammesso alla scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova all’età di 15 anni, perchè parlavo ancora siciliano e non avevo portato niente a memoria, in quanto avevo saputo dei provini il giorno stesso. Il terrore provato al primo saggio della scuola, un minuto prima del “chi è di scena”, in cui mi ero giurato sottovoce che mai più avrei fatto uno spettacolo in vita mia, tanta era la paura che provavo. La gioia il giorno in cui mi hanno comunicato che ero stato scelto per interpretare un personaggio in una sit-com di 8 puntate che sarebbero andate in onda per “Domenica In”, la mia prima uscita in tv! L’incontro con Jeremy Irons, ospite a Roma per l’anteprima internazionale di Lolita, di cui conservo ancora una sua lettera in cui mi dice che vuole essere doppiato solo da me. I giorni successivi all’uscita su Rai 1 di Storia di Anna, uno sceneggiato che raggiunse i 22 milioni di spettatori, cifra impensabile oggi e che mi costrinse a uscire con gli occhiali da sole e berretto nel tentativo di nascondermi un po’ per non venire costantemente attorniato da persone che volevano salutarmi. La prima volta al Sistina, col musical Datemi 3 caravelle cantando una canzone per me difficilissima con il terrore di steccare". 5) Da attore, doppiatore, dialoghista e direttore del doppiaggio, che consiglio dà a chi si accinge a questa carriera? "I consigli valgono quello che valgono, ma una cosa la voglio dire. Se sognate di diventare attori, non rinunciate mai, per nessun motivo! Troverete persone che faranno di tutto per farvi cambiare idea, ma voi non ascoltatele perché riuscire a realizzare i propri sogni è la cosa più importante della vita. Fate una scuola di recitazione, ma non per troppo tempo e cambiate i maestri, perché ogni maestro insegna quel che sa e insieme alle proprie conoscenze passa ai suoi alunni anche i propri difetti e le proprie lacune".

7 commenti:

  1. Grande l'ultimo consiglio: cambiare maestro!
    Deve essere davvero una bella persona!
    Kisses doll!!!
    Expressyourself

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  2. Ciao Mary! Complimenti per l'intervista! Che uomo affascinante!
    Baci,
    Coco
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  3. Wow,grandiosa!Deve essere stata una gioia e una soddisfazione incredibile intervistare un uomo così interessante e anche molto affascinante!Complimenti!
    Buon ferragosto carissima,un bacione!
    P.S.Nuovo post da me,se ti va passa,ti aspetto!
    http://fashionismyonlygod.blogspot.it/

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