Alziamo muri, per renderci impenetrabili. Ci vestiamo di silenzi, per scongiurare anche il minimo accenno di debolezza.
Rimandiamo a domani cose belle per evitare di pagarne il prezzo.
Non viviamo pienamente le emozioni perché pensiamo già alle conseguenze (negative).
La spada di damocle pende sul nostro capo e, mentre incuranti proviamo a ballarci sotto, è sempre impressa nella nostra mente.
Così mentre con gli occhi guardiamo alla gioia, tra le labbra sentiamo già l'amaro che verrà. Brucia la lingua, pizzica la gola, manca l'aria, lo stomaco è a pezzi. La paura ci immobilizza.
Fermi nelle sabbie mobili del terrore, se proviamo a muoverci verso il bello che è lì e ci tende la mano, finiamo per fare guai... Andando giù. Basterebbe non pensare, basterebbe aprire il cuore e prendersi le conseguenze che spesso, a non voler soffrire, si soffre di più. Basterebbe cogliere l'attimo e viverne l'ebbrezza. Basterebbe così poco...
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