martedì 19 luglio 2022

Emanuela Tittocchia "A casa di Emy" faccio entrare chi stimo

 Vulcanica, energetica, sempre in  movimento e con mille idee da realizzare. Emanuela Tittocchia, attrice e presentatrice, è diventata per il pubblico un volto familiare. Ha seguito le sue storie d'amore, più o meno burrascose, i progetti in teatro, e le tante ospitate in tv, dove non si risparmia e si racconta sempre a cuore aperto. Questo il pubblico lo apprezza, per questo la ama.

Emanuela Tittocchia sul set di "A casa di Emy"

 Attualmente è partita con la sua nuova avventura, il programma "A casa di Emy" dove di volta in volta, ospiterà un personaggio che si racconterà e presenterà il piatto dei ricordi, legato alla propria vita, che sarà realizzato da uno chef. La trasmissione è prodotta da Alma Tv di Giovanni Sciscione, la regia è di Giuseppe Morelli, ed è ideata, scritta e condotta appunto da Emanuela Tittocchia.  L'ho raggiunta al telefono prima che partisse per un viaggio e mi ha raccontato molte cose... 

La Tittocchia con Emanuela Gentilin e lo chef Emanuele Siciliano


1)  Parafrasando il nome del tuo programma... Chi fai entrare "a casa di Emy"?

Solo le persone a cui voglio molto bene e con le quali ho condiviso, per un motivo o per un altro, un pezzo di vita importante. Gli artisti, le persone perbene, quelle che mi interessa conoscere di più perché penso che abbiano qualcosa di vero ed importante da trasmetterci. Lo scambio, quando è fatto con il cuore e con la bellezza della sincerità, ci può arricchire molto e farci evolvere verso la conoscenza e la consapevolezza. Alcuni vi sorprenderanno con i loro racconti e con le loro parole. Ho scelto solo chi stimo.

 

Emanuela Tittocchia e Michele Cucuzza

2)    Come sei nella vita privata? Mondana o pantofolaia? Come vivi casa tua?

Come sai io sono sempre in giro per lavoro. Treni, aerei, auto, ospitate, spot, serate in tutta Italia. Appena posso sto a casa e mi riposo, oppure esco con gli amici più cari e vado in posticini carini vicino casa a Roma per rilassarmi, senza tacchi e senza trucco. In realtà io sto volentieri anche a casa la sera, mi piace scrivere, leggere, chiacchierare al telefono con le amiche. Ho bisogno dei miei spazi per ricaricarmi. Poi la domenica, quando posso, vado in chiesa all’Angelicum a Roma, posto bellissimo, per pregare e meditare. E’ il mio spazio e il mio tempo, mi piace tanto.

 

Emanuela Tittocchia con Cristiana Ciacci

 Cosa dobbiamo aspettarci dal tuo nuovo programma?

Un viaggio nei ricordi e nelle emozioni più belle. Partiamo da un'essenza per cercare di arrivare alla nostra essenza, al racconto delle parti più intime e più belle della nostra vita. L'ospite in studio è il mio compagno di viaggio e mi deve rivelare qual è il suo "piatto del cuore", quello che nella sua storia di vita ha lasciato un segno. Uno chef professionista presente in studio ha il compito di cucinare il piatto. Al termine l'ospite assaggiando ci dice se quel gusto è riuscito a risvegliare quella emozione. E' un modo per raccontarci, per andare a risvegliare ricordi della nostra infanzia e adolescenza e per parlare delle persone a noi più care, mamma e papà, i nostri nonni….


Rosaria Cannavò "A casa di Emy"


Nel programma uno chef prepara un piatto partendo dai ricordi del protagonista... Il tuo quale sarebbe?

Il mio è la crema zabaione che mi faceva mia nonna Pia, la mamma di mamma. Lei mi ha sempre incoraggiata e amata molto, sono tanto legata a lei. Ora non c’è più e mi manca tanato. Lo preparava senza marsala, naturalmente, semplicemente tuorlo d’uovo sbattuto con lo zucchero, a mano, con un cucchiaio di legno. Ero piccola, ma ricordo benissimo che mi seguiva, mentre io giocavo nell’aia di Graziella, nostra cugina stupenda, a Tarasco, paese di mamma posto sull’Appennino Tosco Emiliano e mi imboccava. Ogni volta che assaggio la crema zabaione penso all’amore di nonna.


Emanuela Tittocchia con lo chef Christian Riccio e Vincenzo Bocciarelli


 Sappiamo che in passato non è stato idilliaco, il tuo rapporto attuale con il cibo?

Sì, ho sofferto di anoressia. Avevo 19 anni, erano tempi in cui questo termine non esisteva, si sapeva molto poco di questa malattia. Sono stata anche in amenorrea (cioè senza ciclo mestruale) per sette anni e poi la depressione. Non mi alzavo più dal letto, non ero in grado e francamente non mi interessava. Mi ha salvato la scuola di teatro che già frequentavo, la paura di essere buttata fuori dalla scuola per le troppe assenze. Posso dire che il Teatro mi ha salvato la vita. E’ stato un percorso lungo di conoscenza e accettazione di sé, capire i propri sogni. Le proprie autenticità non è semplice, soprattutto in una società che ci vuole tutti omologati e perbenisti. Una come me deve rompere le catene per stare bene e ad un certo punto l’ho fatto. Essere fedeli a se stessi è faticoso, ma è l’unica via d’uscita che abbiamo. Oggi il rapporto con il cibo è assolutamente migliorato, ma tendo a tenere comunque sotto controllo quello che mangio. Oggi mangio quasi tutto, ma poco.


Emanuela Tittocchia e Michele Cucuzza


 Hai mai preso un uomo per la gola?

Ahahahah alcuni li avrei voluti prendere per il collo, più che per la gola. No, non è il mio territorio, sono più forte con altre cose, il racconto, il gioco, il confronto, lo scambio vero di emozioni.

Emanuela Tittocchia e Sofia Bruscoli nella cucina di "A casa di Emy"


 ...E a proposito: c'è qualcuno nella tua vita?

Arrivo da un periodo particolarmente complicato, ho capito cos’è la manipolazione del narcisista. Mi sono fidata di chi mi ha raccontato solo bugie e mi ha fatto un male tremendo. Ora non è facile lasciarmi andare totalmente e tornare a fidarmi. Ho però conosciuto un ragazzo con cui sto benissimo e per il quale sento un bellissimo sentimento. E lui con me è meraviglioso. Chissà...


Fonte immagini: PRESS OFFICE 

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