Vulcanica, energetica, sempre in movimento e con mille idee da realizzare. Emanuela Tittocchia, attrice e presentatrice, è diventata per il pubblico un volto familiare. Ha seguito le sue storie d'amore, più o meno burrascose, i progetti in teatro, e le tante ospitate in tv, dove non si risparmia e si racconta sempre a cuore aperto. Questo il pubblico lo apprezza, per questo la ama.
Emanuela Tittocchia sul set di "A casa di Emy" |
Attualmente è partita con la sua nuova avventura, il programma "A casa di Emy" dove di volta in volta, ospiterà un personaggio che si racconterà e presenterà il piatto dei ricordi, legato alla propria vita, che sarà realizzato da uno chef. La trasmissione è prodotta da Alma Tv di Giovanni Sciscione, la regia è di Giuseppe Morelli, ed è ideata, scritta e condotta appunto da Emanuela Tittocchia. L'ho raggiunta al telefono prima che partisse per un viaggio e mi ha raccontato molte cose...
La Tittocchia con Emanuela Gentilin e lo chef Emanuele Siciliano |
1) Parafrasando
il nome del tuo programma... Chi fai entrare "a casa di Emy"?
Solo le persone a cui voglio molto
bene e con le quali ho condiviso, per un motivo o per un altro, un pezzo di
vita importante. Gli artisti, le persone perbene, quelle che mi interessa
conoscere di più perché penso che abbiano qualcosa di vero ed importante da
trasmetterci. Lo scambio, quando è fatto con il cuore e con la bellezza della
sincerità, ci può arricchire molto e farci evolvere verso la conoscenza e la
consapevolezza. Alcuni vi sorprenderanno con i loro racconti e con le loro
parole. Ho scelto solo chi stimo.
Emanuela Tittocchia e Michele Cucuzza |
2)
Come
sei nella vita privata? Mondana o pantofolaia? Come vivi casa tua?
Come sai io sono sempre in giro per lavoro. Treni,
aerei, auto, ospitate, spot, serate in tutta Italia. Appena posso sto a casa e
mi riposo, oppure esco con gli amici più cari e vado in posticini carini vicino
casa a Roma per rilassarmi, senza tacchi e senza trucco. In realtà io sto
volentieri anche a casa la sera, mi piace scrivere, leggere, chiacchierare al
telefono con le amiche. Ho bisogno dei miei spazi per ricaricarmi. Poi la
domenica, quando posso, vado in chiesa all’Angelicum a Roma, posto bellissimo,
per pregare e meditare. E’ il mio spazio e il mio tempo, mi piace tanto.
Emanuela Tittocchia con Cristiana Ciacci
Cosa dobbiamo aspettarci dal tuo nuovo programma?
Un viaggio nei ricordi e nelle emozioni più belle. Partiamo
da un'essenza per cercare di arrivare alla nostra essenza, al racconto delle
parti più intime e più belle della nostra vita. L'ospite in studio è il mio
compagno di viaggio e mi deve rivelare qual è il suo "piatto del
cuore", quello che nella sua storia di vita ha lasciato un segno. Uno chef
professionista presente in studio ha il compito di cucinare il piatto. Al
termine l'ospite assaggiando ci dice se quel gusto è riuscito a risvegliare
quella emozione. E' un modo per raccontarci, per andare a risvegliare ricordi
della nostra infanzia e adolescenza e per parlare delle persone a noi più care,
mamma e papà, i nostri nonni….
Rosaria Cannavò "A casa di Emy" |
Nel programma uno chef prepara un piatto partendo dai ricordi del
protagonista... Il tuo quale sarebbe?
Il mio è la crema zabaione che mi faceva mia nonna
Pia, la mamma di mamma. Lei mi ha sempre incoraggiata e amata molto, sono tanto
legata a lei. Ora non c’è più e mi manca tanato. Lo preparava senza marsala,
naturalmente, semplicemente tuorlo d’uovo sbattuto con lo zucchero, a mano, con
un cucchiaio di legno. Ero piccola, ma ricordo benissimo che mi seguiva, mentre
io giocavo nell’aia di Graziella, nostra cugina stupenda, a Tarasco, paese di
mamma posto sull’Appennino Tosco Emiliano e mi imboccava. Ogni volta che
assaggio la crema zabaione penso all’amore di nonna.
Emanuela Tittocchia con lo chef Christian Riccio e Vincenzo Bocciarelli |
Sappiamo che in passato non è stato idilliaco, il tuo rapporto attuale con il
cibo?
Sì, ho sofferto di anoressia. Avevo 19 anni, erano
tempi in cui questo termine non esisteva, si sapeva molto poco di questa
malattia. Sono stata anche in amenorrea (cioè senza ciclo mestruale) per sette
anni e poi la depressione. Non mi alzavo più dal letto, non ero in grado e
francamente non mi interessava. Mi ha salvato la scuola di teatro che già
frequentavo, la paura di essere buttata fuori dalla scuola per le troppe
assenze. Posso dire che il Teatro mi ha salvato la vita. E’ stato un percorso
lungo di conoscenza e accettazione di sé, capire i propri sogni. Le proprie
autenticità non è semplice, soprattutto in una società che ci vuole tutti
omologati e perbenisti. Una come me deve rompere le catene per stare bene e ad
un certo punto l’ho fatto. Essere fedeli a se stessi è faticoso, ma è l’unica
via d’uscita che abbiamo. Oggi il rapporto con il cibo è assolutamente
migliorato, ma tendo a tenere comunque sotto controllo quello che mangio. Oggi
mangio quasi tutto, ma poco.
Emanuela Tittocchia e Michele Cucuzza |
Hai mai preso un uomo per la gola?
Ahahahah alcuni li avrei voluti prendere per il collo,
più che per la gola. No, non è il mio territorio, sono più forte con altre
cose, il racconto, il gioco, il confronto, lo scambio vero di emozioni.
Emanuela Tittocchia e Sofia Bruscoli nella cucina di "A casa di Emy" |
...E a proposito: c'è qualcuno nella tua vita?
Arrivo da un periodo particolarmente complicato, ho
capito cos’è la manipolazione del narcisista. Mi sono fidata di chi mi ha
raccontato solo bugie e mi ha fatto un male tremendo. Ora non è facile lasciarmi
andare totalmente e tornare a fidarmi. Ho però conosciuto un ragazzo con cui
sto benissimo e per il quale sento un bellissimo sentimento. E lui con me è
meraviglioso. Chissà...
Fonte immagini: PRESS OFFICE
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